No, non è una favola dei Fratelli Grimm ma una storia di oggi e incomincia proprio così.

C’era una volta un nonno a capo di una grande famiglia ROM che, contrariamente alle tradizioni, decise un po’ di anni fa di acquistare un pezzo di terreno e costruirvi una casa per sé e per i suoi figli; un vero capofamiglia rispettato da tutti anche quando ha deciso che i nipoti dovevano avere una vita diversa.

L’unico modo per dar loro questa opportunità era quello di fargli frequentare le scuole; non è stato facile, per lui, convincere i propri figli a dare ai nipoti questa opportunità ma ci è riuscito.

Dei 13 nipoti ben 8 frequentano le scuole di Desio, dalle elementari alle medie; gli altri sono ancora troppo piccoli.

Ma la storia non finisce qui.

C’era una volta, anzi, c’è ancora, una famiglia di Desio che entra in contatto con questi bambini perché il loro figlio frequenta la stessa classe di Leonardo e Brandon e da questo incontro nasce un’amicizia non solo tra i bambini, cosa normale, ma anche tra gli adulti.

Mauro Confalonieri, il papà di Nico, decide di farsi carico di due di loro accompagnandoli a scuola, andandoli a prendere, portandoli a casa a fare merenda e fare i compiti; li accompagna a vedere quegli spazi, quei luoghi che per loro sono sconosciuti in quanto “costretti” a vivere in quel pezzo di terreno.

E allora ci sono i parchi dove poter correre e sdraiarsi nell’erba, ci sono le feste di compleanno, i pigiama party, ci sono le gite per scoprire, insieme, un mondo che deve essere per tutti e di tutti.

Bambini che, senza quel nonno e senza Mauro, non avrebbero avuto le stesse opportunità di qualunque altro bambino.

Leonardo, finita la terza Media, è stato accolto all’Istituto Professionale di Desio dove seguirà un corso di operatore elettrico mentre Tony, 8 anni, ha deciso che lui va a scuola “per non rimanere ignorante”

Ecco, non c’è solo l’ignoranza di chi non ha studiato, ce n’è una peggiore, quella della diffidenza e dell’odio nei confronti di chi proviene da storie diverse dalle nostre, adulto o bambino non fa differenza.

La differenza la possiamo fare noi, come la sta facendo Mauro, aprendoci all’accoglienza.

Grazie nonno di Leonardo e di Tony, grazie Mauro.