L’associazione 99% vuole contribuire alla cura dei problemi presenti nella società italiana, partendo dagli obiettivi e dalle garanzie scritte nella nostra Costituzione repubblicana e antifascista, per seguirne il progetto centrato sulla figura dell’uomo, con le sue naturali Dignità, Libertà ed Uguaglianza.
La nostra attività principale è volta allo studio della Società, all’analisi dei problemi ed alla diffusione di una visione consapevole e solidale, ma non si sottrae alla valutazione pubblica degli attori politici, siano essi individui o organizzazioni.
Lo stato attuale delle società occidentali e di quella italiana in particolare è drammatico: molte persone non hanno un tetto e non mangiano con regolarità e comunque la maggioranza degli italiani ha assistito ad un netto peggioramento delle proprie prospettive di vita e, peggio, di quelle dei propri figli. Moltissimi ragazzi stanno migrando alla ricerca di migliori opportunità. Il nostro nome: 99% si riferisce alla maggioranza dell’umanità che vede peggiorare le proprie opportunità a vantaggio di quei pochissimi che si arricchiscono sempre più.
Tutte le società occidentali negli ultimi trenta – quaranta anni hanno visto aumentare le disuguaglianze, in più in Italia una gestione politica squilibrata, con spesa inefficiente e prelievo fiscale caotico e iniquo, ha generato un debito pubblico mostruoso, che dall’inizio degli anni ‘90 si cerca di ridurre, tagliando servizi e spesa redistributiva, senza riuscire ad aggredire effettivamente le aree di inefficienza, difese dalle aree sociali avvantaggiate, capaci di condizionare le politiche.
Le ineguaglianze non si manifestano soltanto tra i livelli di vita delle persone. Si ritrovano anche tra le parti del territorio nazionale. La questione meridionale, mai completamente sanata, negli ultimi anni si è invece inasprita e diffusa anche ad ampi territori della Penisola. La mancanza di una politica lungimirante ha manifestato i suoi effetti deteriori sulla infrastrutturazione del territori, nella gestione dei servizi e della formazione.
Il risultato è che oggi il Meridione e le altre aree del Paese rimaste indietro sono diventati punto di partenza di un impressionante flusso migratorio, di entità simile a quelli del dopoguerra, ma caratterizzato da giovani emigranti con intensa scolarizzazione.
Incredibilmente non si vedono iniziative credibili di cura di questa situazione.
Il progressivo peggioramento delle condizioni di vita sta generando un egoismo diffuso che, combinato con un peggioramento dell’offerta formativa pubblica, ed alla diffusione di una cultura della competizione senza regole, sta sgretolando le preesistenti reti di relazioni.
Anche le aggregazioni tradizionali come la famiglia soffrono a causa di una individualizzazione spinta all’estremo.
I danni prodotti dal liberismo nei paesi occidentali si sono naturalmente diffusi all’ambiente globale, colpendo i paesi più poveri, meno capaci di organizzare contromisure e i cui territori sono continuamente violati dal prelievo indiscriminato di risorse e dallo sversamento di rifiuti.
Le condizioni ambientali e politiche dei paesi poveri impediscono che la crescita demografica generi sviluppo. Molte delle criticità sono provocate dall’esterno, dai condizionamenti delle potenze economiche, così i profondi disagi climatici e sanitari, sociali e politici, in cui versano le popolazioni dei paesi più poveri, generano forti spinte alla migrazione. Le persone partono per salvare la propria vita o per cercare di migliorarla. Tali spostamenti in genere vengono effettuati tra aree vicine; a volte si spingono verso aree più lontane o verso le aree ricche del mondo occidentale: Stati Uniti ed Europa.
Male amministrati, tali spostamenti migratori si sono sommati alle cause di squilibrio politico e sono stati usati come argomento di propaganda dai costruttori di muri, sia in America, sia in Europa.
Noi pensiamo che un’analisi attenta ed informata dei problemi del mondo, la diffusione della conoscenza e del confronto possano creare i presupposti per un reale cambiamento politico.
Per questo ci proponiamo di studiare e di promuovere il confronto sui seguenti temi.
La scuola pubblica deve essere efficace e disponibile per tutti, con l’obiettivo prioritario di formare cittadini consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri verso gli altri e la collettività. Per qualità e per quantità il servizio deve essere tale da consegnare ad ogni giovane cittadino un effettivo e misurabile livello minimo di conoscenze e capacità di analisi.
Uguaglianza di dignità per noi rende irrinunciabile che lo Stato si faccia carico di garantire a tutti senza distinzione alcuna la cura della Salute.
Quindi una sanità pubblica soddisfacente prima di tutto e, certo, anche attenta ai costi ma sulla piena soddisfazione del bisogno di salute per tutti non ci deve essere dubbio.
L’ambiente è sempre stato capace di rigenerarsi, ma l’economia senza regole ha realizzato un saccheggio ed una devastazione senza precedenti, portandoci vicinissimi ad un punto di non ritorno: stiamo distruggendo la capacità della Terra di ospitarci e i grandi poteri economici non mostrano alcuna intenzione di cambiare rotta: ancora oggi c’è chi fa finta di non vedere i danni prodotti dalle plastiche e chi misconosce apertamente i danni causati al clima terrestre dall’emissione di anidride carbonica. Per non dire del ciclo dei rifiuti, che non riesce a trovare un avvio di percorso virtuoso, mentre continua la produzione di nuove discariche e di nuovi inceneritori.
Ogni cittadino ha il diritto ed il dovere di contribuire con la propria opera all’evoluzione della società. In questo senso il lavoro è il fondamento della nostra società e per questo va perseguito l’obiettivo della piena occupazione.
Il lavoro dev’essere adeguatamente remunerato secondo il valore prodotto per la società e consentendo ai lavoratori e alle proprie famiglie una vita dignitosa. Le necessarie forme di sostegno alle persone prive della capacità lavorativa, non possono essere in alcun modo un paravento per abbandonare le politiche di perseguimento della piena occupazione.
Le pensioni: il lavoro dovrebbe essere prestato da persone nelle migliori condizioni di salute fisica e psicologica. Non ha senso tenere al lavoro uomini e donne fino a tarda età e insieme tenere inoccupate persone giovani nel pieno delle forze.
Va ridotto il tempo di lavoro tanto più si va avanti negli anni. I lavoratori anziani possono trasmettere competenze tecniche e relazionali ai più giovani che entrano nei processi produttivi, riducendo nello stesso tempo le proprie ore giornaliere di attività.
Vanno realizzate adeguate politiche anti cicliche, ponendo in essere investimenti pubblici produttivi indirizzati sia alla manutenzione del territorio e delle infrastrutture materiali sia alla creazione di infrastrutture immateriali, prime tra tutte la promozione della conoscenza a partire dall’apertura a tutti e all’efficientamento delle Università pubbliche.
Una giustizia veloce ed equa costituisce un aspetto nodale per lo sviluppo economico di un Paese. In Italia oggi i tempi e le incertezze dei processi costituiscono un ostacolo importante agli investimenti. L’obiettivo primario appare quello di deflazionare il contenzioso. Vanno studiati anche strumenti alternativi di definizione delle controversie. L’Associazione si farà portavoce di ogni utile iniziativa di studio per giungere ad una migliore organizzazione di tutela dei diritti.
Lo Stato che, come tutte le grandi organizzazioni, soffre di inefficienze e di carenze di trasparenza nei procedimenti. In italia problema della trasparenza e del migliore funzionamento delle macchine amministrative pubbliche è stato affrontato più volte senza mai risolverlo. Gli strumenti dati oggi dall’informatica rendono più semplice attuare una piena trasparenza ed una fattiva collaborazione tra utenza e pubblica amministrazione e rendono ancor più ingiustificata la loro incompiutezza.
Fondamentale per lo sviluppo economico e per il funzionamento dello Stato è un Fisco progressivo, efficiente ed equo sia nella misura sia nelle modalità del prelievo.
Vanno preferite le imposte dirette e progressive e vanno studiati gli ostacoli ad una loro corretta applicazione. Non è ammissibile continuare nelle procedura di azioni esecutive in assenza del preventivo controllo della magistratura.
I problemi più importanti per il funzionamento delle organizzazioni politiche sono la carenza di motivazione a partecipare dei cittadini e l’indisponibilità delle persone già impegnate nei partiti a condividere le responsabilità e le funzioni già esercitate.
Tale chiusura degli “insider” rinforza il disinteresse dei cittadini per la politica, perché rafforza l’opinione comune che i “politici” sfruttino gli elettori per perpetuare la propria permanenza negli incarichi pubblici. Per affrontare il problema va perseguita una democrazia sostanziale (oltre che formale) degli organismi politici, con processi di selezione e di elezione delle cariche che ostacoli la costituzione e la conservazione di gruppi sedimentati. L’obiettivo finale di tutti gli studi sui partiti e sull’organizzazione della politica dovrebbe essere l’attuazione dell’articolo 49 della nostra Costituzione repubblicana.
(Approvato dall’assemblea degli associati il 13 maggio 2019)